Esattamente 6 giorni prima -6 Marzo 2016- del 1° meeting YOTA, ero nelle campagne molfettesi in compagnia di circa 25 scout.
Vi chiederete perchè! Come coloro i quali che mi hanno conosciuto ed ascoltato al meeting sapranno, io sono stato uno scout del CNGEI per ben 8 anni, fino al 2013. Nonostante ora io non sia più uno scout, continuo a pensare che lo scautismo, se portato avanti da persone competenti, sia un’ottima attività, al contempo educativa e divertente. Da sempre ho cercato di proporre al mio gruppo prima e successivamente ad altri attività legate all’elettronica ed alla radio. Ammetto di non aver ricevuto sempre molte adesioni, fin quando non ho coinvolto il gruppo AGESCI Molfetta 1, che si è dimostrato subito interessato alle mie proposte.
La collaborazione tra me e questo gruppo fonda le sue radici durante la scorsa estate, in Abruzzo, quando alcuni capi, nonchè miei amici, mi chiesero di fare il cambusiere ( colui che si occupa della gestione dei viveri ) al campo In quella sede organizzai varie “radio-attività” tra cui una caccia alla volpe, ma di questo tratterò in un prossimo articolo.
Fatta questa premessa per farvi capire un po cosa faccio per divulgare il nostro hobby, vi spiego cosa ci facevo con questi simpatici ragazzi.
Era da tempo che volevo organizzare qualcosa con questo gruppo per fargli vedere cosa significa usare una radio, per fargli capire cosa si può fare, come l’ebrezza di un collegamento a lunga distanza.
Incontro i capi in una riunione e propongo loro di inserire la mia attività in un’escursione già programmata ,volevo portare del materiale per far costruire a dei ragazzi dei semplici dipoli ( non saranno le antenne più efficienti del mondo, ma almeno sono semplici da realizzare e da far funzionare).
Detto fatto: domenica arrivo sul posto – un’antica torre d’avvistamento circondata da svariati ettari di uliveti, referenza DCI BA018- 20′ prima dei ragazzi: preparo la radio, forbici, cavo elettrico, metro pieghevole, del cavo coassiale e vari centrali per dipoli costruiti con delle scatole di derivazione rotonde.
dopo un po arriva il gruppo e subito i capi dicono ai ragazzi di prendere un cartellone bianco e dei pennarelli: faccio una breve lezione sulla propagazione ionosferica, rispondo ad alcune più che legittime domande e scrivo la formula per ottenere la lunghezza dei bracci del dipolo ( a 45°) in funzione della frequenza scelta.
i ragazzi capiscono subito cosa devono fare, essendo cinque squadriglie assegno altrettante frequenze diverse (bande dei 10-12-15-17-20 m) e bandisco una sfida: il gruppo che costruirà un dipolo che al primo utilizzo restituirà il ROS più basso vincerà.
le varie squadriglie si dividono e si mettono subito all’opera. In in meno di mezz’ora tutti i dipoli erano pronti e potevamo, quindi, issare il palo militare in vetroresina e provare le antenne.
2 dipoli risuonano ben lontano dalle frequenze date in precedenza (ma non era quello il momento per tarali o, comunque, modificarli), gli altri 3 si rivelano dei veri e propri capolavori: complimenti alle squadriglie che li hanno realizzati!
Raduno tutto il gruppo e cerco di fargli ascoltare qualcosa in 20 m, ma la banda si rivela satura di “contestants”, di certo non si trattava di condizioni appropriate per far ascoltare qualcosa ha dei ragazzi che non hanno nemmeno un po di “orecchio”.
Per cui, l’attività è terminata -anche per via dell’orario- lasciando i ragazzi con una certa “suspense”; infatti i capi mi hanno chiesto di organizzare una serie di attività mirate per far conoscere bene la radio ai loro scout e portarli, a fare un qso.
A distanza di più di un mese ci sono diversi ragazzi (e ragazze, il che potrebbe rappresentare un’inversione di tendenza) che mi fanno pervenire i loro apprezzamenti in merito alle attività da me proposte.
che dire, spero che con l’inizio dell’estate si possa fare qualcosa, magari sempre all’aperto e di riuscire a far conseguire la patente a qualche “coraggioso” ragazzo/a.